Al pari dei gatti che si muovono silenziosi e con passo felpato, sono arrivati discreti i primi commenti di Roberta sotto le ricette della Baita. Roberta mi ha colpita, perché legge davvero e commenta davvero. Il segno che lascia non è mai sterile. Mi fece un grande onore quando mi propose di partecipare al suo café littéraire la scorsa primavera. Purtroppo ci sono voluti mesi, ma finalmente eccomi qui, con un libro per voi ed una ricetta da stuzzicare mentre ne scorrete le pagine.
Ringrazio Roberta per la fiducia, per la pazienza e per essermi stata vicina in un momento davvero difficile. Presente e discreta, da buona felina! 😉
Ma ora bando alle ciance e seguitemi, sto entrando nel salottino di Roberta! Mi siedo accanto alla finestra, lascio che Miu e Mia si avvicinino con cautela, che si abituino a me. Ho portato con me un piattino pieno di colori: la mia ospite è così solare che apprezzerà, ne sono certa. Sono banane caramellate (senza pastella!). Uno dei pochi dolci orientali che mi piacciano davvero. Ebbene sì, oggi vi porto in Vietnam!
Ammetto che scegliere un libro, uno solo, è stata un’impresa assai ardua. Poi, memore del sorriso di Kim Thúy, della sua luce, della sua forza e della sua storia, ogni dubbio si è dissolto. Ho scelto “Riva” il suo primo romanzo, perché trabocca di poesia, perché è intenso e perché se dopo questa chiacchierata nel café littéraire di Roberta vi verrà voglia di leggerlo, so che non ne sarete delusi.
Questa donna minuta dal sorriso contagioso, ci porta nella storia travagliata del suo Vietnam, ci racconta la sua atroce esperienza di bambina boat-people, il dramma del campo profughi in Malesia, l’impatto travolgente con la luce di un paesaggio innevato in Québec, la luce bianca da dove lei e la sua famiglia hanno ricominciato. Ci racconta la sua vita di donna, di figlia, di madre, di moglie. E proprio alle donne, le donne del suo Vietnam, è dedicato il brano che sto per leggervi.
“Ricordo che alla scuola secondaria certi studenti si lamentavano del corso obbligatorio di storia. Eravamo così giovani e non capivamo che quel corso era un privilegio che possono permettersi solo i paesi in pace. Altrove, la gente è troppo preoccupata dalla sopravvivenza quotidiana per potersi concedere il tempo di scrivere la sua storia collettiva. Se non avessi vissuto nel silenzio maestoso dei grandi laghi ghiacciati, nell’uniforme quotidianità della pace, nell’amore celebrato con palloncini, coriandoli, cioccolatini, probabilmente non avrei mai notato quell’anziana donna che abitava vicino alla tomba del mio bisnonno, sul delta del Mekong. Era molto vecchia, così vecchia che il sudore le scorreva nelle rughe come un ruscello che traccia un solco nella terra. Aveva la schiena curva, talmente curva che era costretta a scendere i gradini all’indietro per non perdere l’equilibrio e ruzzolare giù di testa. Quanti chicchi di riso aveva seminato? Per quanto tempo aveva tenuto i piedi nel fango? Quanti soli aveva visto tramontare sulla sua risaia? Quanti sogni aveva messo da parte per ritrovarsi piegata in due, trenta, quarant’anni dopo?
Ci dimentichiamo spesso dell’esistenza di tutte queste donne che hanno portato il Vietnam sulle spalle mentre i mariti e i figli sulle loro portavano le armi. Ce ne dimentichiamo perché, sotto il cappello conico, non guardavano il cielo. Aspettavano soltanto che il sole tramontasse sopra di loro per poter perdere i sensi più che addormentarsi. Se avessero atteso il sopraggiungere del sonno, si sarebbero immaginate i figli fatti in mille pezzi o i corpi dei mariti che galleggiavano su un fiume come un relitto. Gli schiavi delle Americhe sapevano cantare la loro sofferenza nelle piantagioni. Queste donne, invece, lasciavano crescere la tristezza nelle cavità del loro cuore. Con tutto quel dolore si appesantivano talmente da non potersi più risollevare. Non potevano più rialzare la schiena inarcata, piegata sotto il peso della tristezza. Quando gli uomini sono usciti dalla giungla e hanno ricominciato a camminare sugli argini di terra intorno alle loro risaie, le donne hanno continuato a portare sulla schiena il peso inconcepibile della storia del Vietnam. Molte volte si sono spente così, sotto quel fardello, nel silenzio.” (Kim Thúy, “Riva”, ed. Nottetempo 2010)
Ed ora, a voi la ricetta!
3 banane
40g di zucchero
10 ml di acqua
Il succo di mezzo limone
Sbucciare le banane, tagliarle a grossi tocchetti in una ciotola. Versarvi sopra il succo di mezzo limone.
Versare lo zucchero e l’acqua in un pentolino dal fondo spesso. Metterlo sul fuoco a fiamma bassa. Mescolare finché il caramello non si addensi assumendo un colore ambrato.
Immergervi un tocchetto di banana con l’aiuto di uno spiedino rivestirlo di caramello e disporlo su un piatto finché raffreddandosi il caramello non si indurisca. Ripetere l’operazione con i restanti tocchetti di banana.
Una ricetta rapida e semplice che soddisferà
grandi e piccoli.
Miu Mia dice
Io sapevo che la tua scelta di dirmi-ma-non-dirmi sarebbe valsa di più di quanto immaginassi!
Mi hanno commosso le tue parole, mi commuove entrare qui e sentirmi abbracciata sul serio!
Grazie di essere venuta a trovarmi, grazie per questo stralcio così tanto significativo, grazie per aver scelto il mio frutto preferito ed aver mescolato tutto con tanta candida gentilezza! 🙂
Ti abbraccio forte forte e spero di potere replicare! 🙂
labaitadeidolci dice
Anche tu, cara Roberta, mi hai insegnato che vale la pena aspettare! Che le risposte arrivano a tempo debito! 🙂 E che bello scoprire che ami le banane!!! 😉 A presto carissima!
giochidizucchero dice
Carissima! Ho già commentato da Roberta… l'atmosfera è dolcissima e sa proprio di banane caramellate e fave di cacao… 😉 complimenti per tutto, ti abbraccio <3
labaitadeidolci dice
Grazie Erika! Anche a me è piaciuta l'atmosfera del salottino di Roberta! 😉
LisaG dice
Poche righe ma così cariche di sentimento, io lo leggerò senz'altro questo libro . Grazie per questo post e per questi dolci bocconcini.
Sei speciale Vane
labaitadeidolci dice
Vedrai che ti piacerà e che si farà leggere tutto d'un fiato per quanto è bello! Sei troppo gentile, Lisa! 🙂
Silvia Brisigotti dice
Wow!! La banana caramellata spacca!! Grande Vanessa, adesso vado da Roberta a sentire un po' cosa vi raccontate!! Un abbraccio!
Chiara DAcunto dice
Che dolcezza, le parole e questa frutta golosa…grazie per la recensione, da aggiungere fra i libri in attesa di essere letti! Buon fine settimana dolce come questo post!!!
labaitadeidolci dice
Poi mi farai sapere se lo leggi! 😉
Patty Patty dice
Tesoro, non conosco questa scrittrice e non conoscevo queste parole così poetiche…. che meraviglia, che profondità…. è terribilmente commovente! Grazie per le righe del libro e per le banane buonissime!!! Ti bascio forte e ti auguro buon we
labaitadeidolci dice
Grazie Patty! Sono felice che ti piaccia il brano che ho scelto. Lei è molto brava ed è appena uscito il suo secondo romanzo "Nidi di rondine", sempre edito da Nottetempo. Non vedo l'ora di leggerlo!
La cucina di Esme dice
bellissimo mettersi al PC di sabato mattina per fare un giretto e come primo leggere questo post dolcissimo …grazie di avermi regalato il sorriso giusto per iniziare la giornata! mi piacerebbe però anche allungare una mano e assaggiare uno di questi bocconcini golosi!
baci e buon we
Alice
labaitadeidolci dice
Grazie a te Alice! Sono molto felice di averti regalato un sorriso! 😉 Buona settimana!
Lilli nel Paese delle stoviglie dice
Il libro me lo segno, da lettrice compulsiva ogni nuovo titolo è un regalo, una gioia! l'idea di roberta è molto molto bella, l'avevo letta anche su altri blog e mi aveva conquistata! le banane caramellate le immagino dolci dolci, ma forse meglio così non ne mangio un quintale…..ciao cara buon fine settimana!
labaitadeidolci dice
Ciao Lilli! Sì… dolci dolci, ma non stucchevoli! Sono sicura che Kim Thuy saprà conquistarti!
Valentina dice
Roberta è una persona speciale, lo si percepisce subito… così come ho percepito il tuo essere speciale 🙂 Non conoscevo questa scrittrice, mi ha colpito il suo modo di raccontare.. segno il titolo del racconto e intanto ti ringrazio per la condivisione <3 Queste banane sono una delizia, una piccola grande coccola ^_^ Ti abbraccio, buona serata! :**
labaitadeidolci dice
Grazie Valentina! Sei troppo carina!:) Vedrai è un libro pieno di poesia… di quelli che arrivi alla fine e lo ricominceresti subito dalla prima pagina!
Francesca P. dice
Roberta è speciale, contenta che con passo felpato sia arrivata qui… ha fiuto, istinto, intelligenza e sensibilità e le persone affini, io ci credo fortemente, si attirano e si piacciono! 🙂
Bello averti trovata da lei a sorpresa e bello venire qui, gli scambi di parole e anima mi affascinano… e lo sai!
labaitadeidolci dice
Hai ragione, Roberta è proprio speciale e sono felice che siamo riuscite a sorprenderti con i nostri post incrociati! 🙂 Buona settimana! Un abbraccio!
elenuccia dice
Confesso la mia ignoranza, non avevo mai sentito parlare di questa autrice. Lo stralcio che hai riportato mi ha molto colpito, e' davvero molto poetico.
Queste banane caramellate sono davvero un'idea sfiziosa e invitante. Massima resa con minimo sforzo
labaitadeidolci dice
Sono felice che ti sia piaciuto! Ho scelto volutamente un'autrice relativamente poco conosciuta. Perché la trovo meritevole e perché a volte la piccola e media editoria italiana ha più intuito dei colossi e per questo va incoraggiata. Kim Thuy scrive in francese, perciò è più nota nei paesi francofoni dove è stata insignita di molti riconoscimenti. In Italia ha ricevuto un premio Campiello.